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Giuseppe Ajmone

Nato a Carpignano Sesia il 17 febbraio 1923, si trasferisce nel 1941 a Milano dove studia pittura alla Accademia di Belle Arti di Brera sotto la guida di Achille Funi e Carlo Carrà.
Espone dal 1942.
Partecipa alla redazione del giornale “Numero” (1944-1946), del giornale “Pittura” (1946-1948) e della rivista “Quaderni milanesi” (1960-1962).

Nel 1946 sulle pagine di “Numero” firma il “Manifesto del Realismo”, noto anche come “Oltre Guernica”.
Nello stesso anno inizia una collaborazione con la casa editrice Einaudi come curatore della veste artistica dei libri. Sempre con Einaudi nel 1947 pubblica una serie di dieci acqueforti per “Lavorare stanca” di Cesare Pavese e nel 1949 per “L’infinito” di Giacomo Leopardi.

Nel 1951 vince il “Premio Senatore Borletti” per la giovane pittura italiana. Espone alla Biennale di San Paolo del Brasile del 1951 e del 1959; alle mostre “Italia-Francia” di Torino del 1951, 1952, 1955 con una personale nel 1959 e poi nel 1961. Nel 1955 e nel 1959 partecipa alla Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma e, sempre nel 1959, anche alla Biennale Internazionale di Tokyo.
Nel 1955 e nel 1958 espone al Pittsburgh International Museum of Art. In quegli anni partecipa alle mostre dedicate alla pittura italiana al Museo di Copenhagen, alla Kunsthalle di Dortmund e Norimberga, al Museo di Buenos Aires.
Negli anni ‘70 e ‘80 fa parte delle Commissioni della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano.
Prende parte a tutte le principali collettive sull’arte italiana contemporanea in Italia e all’estero, ottenendovi numerosi premi e riconoscimenti. Sue opere figurano in numerose collezioni italiane e straniere, pubbliche e private.

Nel 1982 si è trasferito a Romagnano Sesia dove ha vissuto e lavorato fino allo scorso 8 aprile 2005.

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