Elias Naman, siriano di nascita italiano di adozione. Nasce a Yabroud (Siria) nel 1980, dopo aver conseguito la laurea presso la facoltà di Belle Arti di Damasco, nel 2002 giunge in Italia e si iscrive all’Accademia di Carrara, dove nel 2009 consegue la laurea quadriennale con il massimo dei voti. Da questo momento la sua carriera inizia e gli permette di partecipare a simposi in tutto il mondo ed esporre i suoi lavori in alcune mostre collettive e personali in Italia, Siria, Brasile,Germania e Francia.
Predilige da sempre lo stile figurativo e lavora il marmo esclusivamente a mano, senza l’ausilio di macchinari, esattamente come lavorava Michelangelo oltre cinquecento anni. Il suo metodo di esecuzione ripercorre la tradizione e la classicità, infatti Elias lavora partendo dal blocco di marmo senza l’intermediazione di un modello o di disegni.
Libera dal marmo la figura che giace sotto gli strati in eccesso.
Forme sinuose che emergono dal marmo cristallino, corpi in tensione che cercano di liberarsi dalla fredda materia, il dualismo maschile/femminile come arcaica dicotomia che nasce dalla natura e si perde nell’inconscio della cultura: questi sono i temi che emergono dalle opere di Elias Naman, per lo più sculture in marmo statuario che l’artista, più di altri, ha saputo trasformare in palcoscenico romantico delle tensioni della vita.