Melkio, genovese classe ’84, è un artista autodidatta che ha creato il suo percorso artistico grazie a fogli scarabocchiati e poi buttati nel cestino, così da lasciare spazio a nuovi disegni, nuove idee.
“Disegno fin da quando ne ho memoria, ma ho sempre buttato via tutto… fatto il disegno, poi via nella spazzatura. Per me era talmente naturale che non aveva senso tenerli.”
Negli anni sviluppa qualche progetto occasionale, considerati come momenti di svago mentre lavorava nel settore del marketing. È stata la pandemia che gli ha reso chiaro il suo percorso: lui voleva fare arte e così ha iniziato il suo percorso.
Melkio è un artista phygital (fisico e digitale) ciò significa che lavora sia con la materia che con il digitale. NFT, proiezioni, animazioni e pittura sono gli ambiti in cui spazia riuscendo a mantenere la sua identità. Il supporto cambia ma Melkio rimane Melkio.
Il segno e il colore sono pensati a sottolineatura della forma complessiva, al servizio di un immaginario fortemente surreale e iper-irrealistico. Melkio disegna così visioni oniriche, giochi di parole, associazioni di idee, fotografandoli con estrema lucidità, come dovesse renderci immagini chiare di una sua realtà.
I suoi lavori sono un invito al gioco. Melkio ci chiede di seguirlo dentro i suoi disegni e di sorridere con lui senza aver vergogna, di quel sorriso buffo e stralunato, che ci sgancia dal qui e ora.
“Disegno fin da quando ne ho memoria, ma ho sempre buttato via tutto… fatto il disegno, poi via nella spazzatura. Per me era talmente naturale che non aveva senso tenerli.”
Negli anni sviluppa qualche progetto occasionale, considerati come momenti di svago mentre lavorava nel settore del marketing. È stata la pandemia che gli ha reso chiaro il suo percorso: lui voleva fare arte e così ha iniziato il suo percorso.
Melkio è un artista phygital (fisico e digitale) ciò significa che lavora sia con la materia che con il digitale. NFT, proiezioni, animazioni e pittura sono gli ambiti in cui spazia riuscendo a mantenere la sua identità. Il supporto cambia ma Melkio rimane Melkio.
Il segno e il colore sono pensati a sottolineatura della forma complessiva, al servizio di un immaginario fortemente surreale e iper-irrealistico. Melkio disegna così visioni oniriche, giochi di parole, associazioni di idee, fotografandoli con estrema lucidità, come dovesse renderci immagini chiare di una sua realtà.
I suoi lavori sono un invito al gioco. Melkio ci chiede di seguirlo dentro i suoi disegni e di sorridere con lui senza aver vergogna, di quel sorriso buffo e stralunato, che ci sgancia dal qui e ora.