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Christo

Christo Vladimirov Yavachev nato a Gabrovo il 13 giugno 1935 e Jeanne-Claude Denat de Guillebon nata a Casablanca, anche lei, il 13 giugno 1935, sono due artisti straordinari che uniti nellʼarte e nella vita formano la coppia Christo e Jeanne-Claude. Noti semplicemente con il nome di Christo oggi sono fra i maggiori rappresentanti della Land Art e realizzatori di opere su grande scala.

La coppia si incontra nel 1958 a Parigi quando Jeanne-Claude commissiona a Christo un ritratto della madre. La relazione sentimentale inizia poco dopo mentre il primo sodalizio artistico risale al 1961 con un'opera nel porto di Colonia. La loro prima istallazione a carattere monumentale la realizzano a Parigi intitolandola Rideau de Fer, un muro di barili dʼolio eretto per bloccare rue Visconti in segno di protesta contro il muro di Berlino.

Nel 1964 emigrano negli Stati Uniti, questo segna una tappa fondamentale nel loro lavoro, che si concentra di più su progetti di ampio respiro, su edifici e monumenti fino a coinvolgere paesaggi interi. Nel 2009, la morte di Jeanne-Claude porta Christo ad affermare di voler portare a completamento due opere iniziate con la compagna Over the River e Mastaba.

La produzione artistica di Christo e Jeanne-Claude si ispira allʼ“Enigma di Isidore Ducasse” un rompicapo di Man Ray che negli anni ʼ20 ha messo in subbuglio tutto il mondo dellʼarte. Lʼopera di Ray tuttʼora irrisolta, consiste in uno scatto fotografico con due oggetti completamente impacchettati. Questo inno alla non-contemplazione dellʼarte, allʼoscuramento e svelamento della stessa è alla base del lavoro di questi due artisti. Iniziano celando piccoli oggetti dalle dimensioni ridotte fino ad arrivare ad imballare opere ben più elevate. La coppia nasconde, impacchetta e avvolge con tessuti e altri materiali elementi della quotidianità e simboli delle città di tutto il mondo.

In ogni lavoro si evince una forte impronta dadaista e il desiderio di non proporre nuove immagini ma oscurare quelle esistenti, per porre lʼaccento sulla sovraesposizione visiva a cui siamo sottoposti oggi. Il loro intento è portare lʼattenzione su paesaggi urbani e monumenti che, avendo sotto gli occhi ogni giorno, ormai passano inosservati.

Dal bozzetto al progetto finito tutto è studiato e firmato da Christo, mentre la moglie, fino alla sua morte, ha pianificato e organizzato gli eventi.

Attualmente Christo risiede a New York nel quartiere di SoHo nello stesso appartamento dove ha vissuto con Jeanne-Claude. Il suo ultimo progetto è The Floating Piers: una passerella galleggiante di 3,5 km sul Lago dʼIseo che è stata completata e aperta al pubblico dal 18 giugno al 3 luglio 2016.

LE OPERE
Festival dei Due Mondi (giugno 1968). Spoleto.
Imballaggio della Fontana di piazza del Mercato e del Fortilizio dei Mulini.
Documenta 4 di Kassel (agosto 1968)
Un imballaggio d’aria di 5.600 m3 sollevati da gru e visibili da 25 km di distanza.
Valley Curtai (1970-1972)
Un telo lungo 400 metri steso lungo una valle delle Montagne Rocciose in Colorado.
Porta Pinciana a Roma 1974.
Surrounded Islands (1980-1983)
Le isole della baia di Biscayne a Miami sono circondate da una cintura di polipropilene fucsia.
The Umbrellas (1984-91)
Progetto di Land Art da 6 – 8 miglia, 3.000 ombrelli alti 3,65 m. e larghi 5,5 m. Giappone-USA.
Pont Neuf (settembre 1985)
Imballaggio del ponte più vecchio della capitale francese, telo di poliestere giallo ocra.
Reichstag (giugno 1995)
Il Reichstag di Berlino impacchettato con un tessuto argentato.
The Gates (2004-2005)
Un percorso di 37km attraverso Central Park a New York, materiale arancione intervallato da 7.503 portici, alti circa cinque metri e disposti a quattro metri di distanza fra loro.
The Floating Piers (2016) – in corso
Una passerella sul lago di Iseo che verrà realizzata nel giugno 2016.

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