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Enzo Esposito

Nato a Benevento nel 1946, dal 1980 Enzo Esposito vive e lavora a Milano.

Dopo una fase di maturazione in un clima di arte concettuale e di rigore formale, seguita da un breve periodo di uso del mezzo fotografico, è uno tra i pochi artisti in Italia a intuire, alla fine degli anni ’70, il passaggio alla pittura attraverso gli “ambienti”.
Al 1977 risalgono le prime installazioni, pitture eseguite direttamente sulle pareti delle gallerie, dove la messinscena del colore crea forti coinvolgimenti emozionali.

Esponente di spicco dei “Nuovi Nuovi”, gruppo fondato da Renato Barilli agli inizi degli anni ’80, Esposito partecipa a numerose esposizioni nei più importanti musei italiani.
A questo periodo appartengono le tele di grandi dimensioni, con coraggiose fuoriuscite dalla superficie della tela, che sottolineano il valore oggettivo della pittura come esperienza con la quale confrontarsi.

Il periodo successivo è segnato da un espressionismo astratto fatto di accese luminosità e campiture sempre più ampie.

Dagli anni ’90 a oggi sono state allestite numerosissime sue mostre personali, in gallerie italiane e straniere (Milano, Verona, Venezia, Francoforte, Hong Kong) e presso importanti sedi istituzionali (per esempio il Palazzo Reale di Caserta, l’Istituto Italiano di Cultura di Rio de Janeiro, il MAC di Santiago del Cile).
Ha inoltre partecipato a prestigiose collettive, tra cui “I Nuovi Nuovi: nascita e sviluppo di una situazione postmoderna”, a cura di Renato Barilli alla Galleria Civica di Torino (’95), “Arte italiana ultimi quarant’anni: la pittura aniconica”, curata da Danilo Eccher alla GAM di Bologna (’98) e “Analogie del presente” al Danubiana Meulensteen Art Museum di Bratislava (2001).
Nel 2005 allestisce tre mostre personali: alla galleria Arte y Naturaleza di Madrid, alla Spirale Arte di Verona, alla Trentasette di Palermo.
Nel 2006 Enzo Esposito è invitato alla rassegna “La traccia invisibile del reale” e per l’occasione allestisce al Museo della Permanente di Milano un’importante mostra antologica curata da Alberto Fiz.

Esposito Enzo
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