
“Una roba così posso farla anche io…mica c’è da spendere 500 euro”
Questo articolo è per voi, cari collezionisti scettici, perché vogliamo spiegare una volta per tutte che non vendiamo cose che possono essere fatte da chiunque.
Ci rendiamo conto che spesso l’arte crei un po’ di confusione e le ragioni che giustificano determinati prezzi non siano sempre limpide… anzi. Abbiamo quindi deciso di provare a riassumere in 5 punti i motivi per cui ciò che vendiamo è davvero Arte e non un tentativo di estorsione mascherato da galleria.
Se dopo aver letto questo articolo non sarete ancora completamente convinti, potrete approfondire la questione con i nostri consigli di lettura. Critici e curatori hanno già redatto piacevolissime guide che vi aiuteranno a districarvi fra i misteri dell’arte contemporanea e vi permetteranno di comprendere perché oggi consideriamo capolavori tante opere che prima non avrebbero mai trovato posto in un museo.
1. Il risultato può sembrare “semplice”, ma è frutto di un’intuizione, di una riflessione, di una profonda osservazione della realtà. Prendiamo ad esempio le opere di Gianfranco Asveri: i suoi soggetti sembrano rappresentati dalla mano di un bambino, le forme sono intuitive e i colori semplici. Ma allora cosa giustifica un valore tanto elevato? La pittura di Asveri è istintiva, provocatoria e non rispetta alcuna regola compositiva o prospettica. Nelle sue mani la rappresentazione si fa scoperta e stupore, creatività innata e non condizionata dai preconcetti dell’età adulta. La critica è rimasta affascinata dalla potenza emozionale di uno stile così semplice, decretandone il valore che oggi conosciamo. Potete farlo anche voi? Magari sì, ma, ahimè, non sarebbe un’opera d’arte originale;
2. Arte è anche saper combinare fra loro elementi già esistenti. Osservando un dipinto di Angelo Accardi potreste avere la sensazione di trovarvi davanti ad un insieme ben assortito di citazioni storico-artistiche, salvo poi richiederne il prezzo e cominciare a camminare all’indietro dirigendovi verso l’uscita. Ma perché allora ci sono persone che a volte rinunciano alle vacanze pur di portarsi a casa una sua opera? Angelo Accardi è colui che più di altri ha saputo cogliere l’importanza delle immagini per le persone di ogni epoca: nei suoi dipinti convivono elementi pop del presente e del passato, raccontando il percorso della cultura visiva. Se ci sentiamo attratti dal suo lavoro è proprio perché in esso riconosciamo quelle rappresentazioni che ci accompagnano da sempre e senza le quali non potremmo vivere. E gli struzzi? Dovete ammettere che voi non ci avreste pensato…
3. Arte è trovare l’emozione anche nelle cose di ogni giorno. La nostra vita è fatta di momenti semplici, eppure carichi di emozioni, che conserviamo nella nostra memoria e nel nostro cuore. Ma quanti sono in grado di rappresentare i sentimenti in modo tale che chiunque, osservando un foglio o una tela, si senta nuovamente avvolto dal calore di un istante? Questo è il potere di artisti come Federica Porro, Muriel Mesini e Diego Santini: le loro opere catturano il sapore della famiglia, dell’amicizia e dell’amore, donando gioia a coloro che le acquistano per loro stessi o per le persone che amano;
4. I veri artisti sanno trasformare in arte ciò che è banale e ordinario. Prendiamo in prestito una tela di Lorenzo Crivellaro per spiegare questo concetto: il pittore si serve del linguaggio della pubblicità che tutti conosciamo per restituirlo in maniera inedita e mostrarlo sotto una nuova luce. Nelle mani dell’artista, anche i tappi della CocaCola possono diventare un capolavoro;
5. L’Arte invita a riflettere sul presente attraverso immagini capaci di scavare in profondità. Davanti ad un rinoceronte ingabbiato o trafitto da spuntoni di ferro scolpito da Stefano Bombardieri viene spontaneo riflettere sul rapporto malsano dell’essere umano con la natura, così come, osservando i cartelli di limite e divieto di Luvol, si è portati a soffermarsi sul rischio di estinzione di numerose specie animali. Un’arte autentica è in grado di farci prendere coscienza di alcune problematiche del presente che noi trascuriamo nella vita di tutti i giorni, senza bisogno di spiegazioni, ma solo attraverso il potere dell’immagine.
I nostri consigli di lettura:
- Francesco Bonami, Lo potevo fare anch'io. Perché l'arte contemporanea è davvero arte, 2010
- Mauro Covacich, L’arte contemporanea spiegata a tuo marito, 2011
- Francesco Poli, Non ci capisco niente: arte contemporanea: istruzioni per l’uso, 2014
Con questo articolo speriamo di essere riusciti a darvi una chiave per comprendere meglio il nostro lavoro e di avervi incoraggiati a fare un passo in più, a entrare in galleria ed esporre i vostri dubbi, anche quelli che vi sembrano più banali.
Un gallerista di fiducia è colui che sa guidarvi verso una scelta consapevole e non vi spingerebbe a fare un investimento se non credesse in prima persona al valore di ciò che vende.
Vi ricordiamo, infine, che l’arte è, prima di tutto, una questione di gusto e di “pancia”: il primo impatto è quello che conta di più, perché un’opera è comunicazione ed emozione… poi c’è tutto il resto.